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III Convegno Italiano sulla Riqualificazione Fluviale: presentati i risultati

Il team del Progetto LIFE+SOS tuscan Wetlands” ha presentato i risultati dell’attività svolta finora al III Convegno Italiano sulla Riqualificazione Fluviale svoltosi a Reggio Calabria dal 27 al 30 ottobre 2015.

L’obiettivo principale del progetto SOS Tuscan Wetlands (che ricordiamo ha un  importo di 1.374.725,00 euro, cofinanziato per il 50% dalla Comunità Europea, LIFE+ “SOS Tuscan Wetlands”, coordinato dal Consorzio con il partnerariato del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze) è di invertire l’attuale tendenza di una drastica perdita di biodiversità e naturalità delle zone umide interne della Toscana settentrionale (ed in particolare nei 3 SIC “Padule di Fucecchio”, “Lago di Sibolla” e “Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone”), come conseguenza degli impatti di alcune specie aliene invasive, che hanno portato negli ultimi anni all’estinzione o ad un’elevata diminuzione della presenza di molte specie di interesse comunitario e alla scomparsa di formazioni vegetali una volta abbondanti, attualmente confinate in pochi siti di piccole dimensioni.

Le specie animali aliene, quali il gambero rosso della Louisiana e la nutria, determinano gli impatti negativi maggiori sia sugli habitat che sulle specie di interesse comunitario. In particolare, il gambero Procambarus clarkii consuma macrofite e detrito, preda macroinvertebrati, anfibi, avannotti e uova di pesci; la presenza della nutria Myocastor coypus mette in pericolo la vegetazione acquatica e gli uccelli che nidificano lungo i corsi d’acqua.

Gli habitat sono minacciati anche dalla presenza di vegetazione aliena, tra cui Amorpha fruticosa che si è espansa in ogni settore palustre, entrando in competizione con le specie autoctone quali Salix cinerea e Phragmites australis. Infatti il suo insediamento favorisce l’ingresso di specie arboree, il compattamento degli aggallati e l’evoluzione verso ambienti meno igrofili.

Gli scopi che il progetto vuole ottenere sono molteplici, tra i quali ricordiamo:

  • l’eradicazione localizzata della nutria e riduzione del gambero della Louisiana
  • il miglioramento dello stato di conservazione delle specie minacciate dalla nutria e dal gambero
  • il ripristino di ambienti palustri eterogenei, attualmente invasi da Amorpha fruticosa
  • la riqualificazione delle foreste planiziali, dei boschi orientali di quercia bianca e dei prati umidi, protezione e riqualificazione delle sfagnete
  • l’incremento della popolazione del tritone crestato italiano e di altre specie associate agli ambienti umidi, mediante la creazione di piccoli stagni, e miglioramento della qualità delle acque nel Lago di Sibolla mediante processi di fitodepurazione

 

I PRIMI RISULTATI

La maggior parte delle azioni sono ancora in una fase iniziale e non è possibile al momento valutarne i risultati.

Per quanto riguarda l’intervento sul gambero della Louisiana, per il quale si è conclusa la seconda stagione di controllo con trappolamento intensivo, è stato possibile stimare un’incoraggiante riduzione di questa specie nelle aree di progetto con il conseguente aumento di segni di presenza di anfibi (uno dei gruppi maggiormente impattati dal gambero) nell’area del Lago di Sibolla.

Negli anni 2014 e 2015 è stato profuso uno sforzo di cattura totale rispettivamente di 1616 e 1502 giorni-nassa. I risultati fanno ben sperare per la messa a punto di un ottimale sforzo di cattura per mantenere la densità del gambero killer a livelli tali da garantire una migliore conservazione della biodiversità indigena di queste aree umide.

Risultati altrettanto incoraggianti per la Amorpha Fruticosa: il primo intervento di taglio nell’area della Paduletta di Ramone ha portato ad un incremento della crescita della vegetazione autoctona, prima inibita dalla forte espansione di questa specie invasiva. in attesa dei risultati delle campagne di monitoraggio ambientale, è già possibile apprezzare visivamente un miglioramento della condizione della vegetazione autoctona tipica dell’habitat. Tali risultati consentiranno di definire un protocollo di interventi che permetteranno la corretta manutenzione dell’area  garantendo la conservazione della natura.

Il progetto è supportato anche da: Regione Toscana, Provincia di Pistoia, Provincia di Firenze, Comune di Altopascio, Comune di Larciano, Società Agricola Castelmartini, Associazione Sibolla Nostra.Convegno_CIRF_1

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